I fattori principali: lavoro precario e lavoro nero

CAMPOBASSO/ISERNIA, 10 maggio 2025 - Il Molise si colloca tra le regioni italiane con le retribuzioni medie lorde annue più basse nel settore privato. A certificarlo è uno studio elaborato dalla Cgia di Mestre, che pone la regione al 15esimo posto di una classifica guidata dalla Lombardia, dove la retribuzione media annua raggiunge i 29.305 euro. Analizzando i dati provinciali, emerge che a Campobasso la retribuzione media lorda annua si attesta sui 18.565 euro, mentre nella provincia di Isernia scende ulteriormente a 17.133 euro. Entrambe le province molisane si posizionano dunque nella parte inferiore della graduatoria nazionale.
Un altro elemento significativo analizzato dalla Cgia di Mestre è il numero medio di giornate retribuite. In Molise, questo dato si ferma a 233,8 giorni all'anno, un valore inferiore rispetto alla Lombardia, dove si registrano in media 258,8 giornate retribuite.
Ma quali sono le cause di questo divario retributivo? Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della CGIA, nel Mezzogiorno, e quindi anche in Molise, si lavora mediamente meno per due ragioni strettamente interconnesse. La prima è legata alla diffusa economia sommersa. Nelle regioni meridionali, il lavoro nero assume dimensioni statisticamente non rilevabili nel resto del Paese, impedendo di conteggiare le ore lavorate in modo irregolare. La seconda ragione è attribuibile a un mercato del lavoro caratterizzato da elevata precarietà. La presenza diffusa di contratti part-time involontari, soprattutto nel settore dei servizi, e il ricorso a numerosi contratti stagionali nel comparto ricettivo e agricolo contribuiscono ad abbassare significativamente la media delle ore lavorate e, di conseguenza, le retribuzioni annue.
L'analisi provinciale delle retribuzioni medie lorde a livello nazionale nel 2023 evidenzia come Milano sia la provincia con gli stipendi medi più elevati (34.343 euro), seguita da Monza-Brianza, Parma, Modena, Bologna e Reggio Emilia. Il Molise, con le sue cifre nettamente inferiori, si trova a fronteggiare una sfida importante sul fronte del mercato del lavoro e della qualità dell'occupazione. La lotta al lavoro nero e la promozione di contratti di lavoro stabili e a tempo pieno appaiono come leve cruciali per migliorare le condizioni salariali e ridurre il divario con le regioni più virtuose del Paese.