Indagine partita dall'esposto presentato dall'associazione Fare Verde

L’indagine è partita dall’esposto presentato dall’associazione Fare Verde e sono arrivati i sigilli per l'inceneritore di San Vittore del Lazio, dove gli agenti hanno bloccato i lavori per la quarta linea di incenerimento. A disporre il blocco dei lavori è stata la Soprintendenza ai beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggio. Questo perché le opere sarebbero iniziate senza il parere vincolante della soprintendenza. L’area dove sorge il termo valorizzatore infatti, in località Porchio, rientra in una zona dove in passato sono stati rinvenuti reperti risalenti all’epoca paleolitica. I lavori sono sttai stimati per un valore di 220 milioni di euro. Infine, sulla vicenda è stata presentata anche un’interpellanza alla camera dei deputati da parte della parlamentare cinque stelle Ilaria Fontana, che chiede di conoscere alcuni elementi fondamentali relativi alla classificazione dell'impianto.