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Piano Sociale Regionale, Passarelli respinge gli attacchi del PD: "Accuse infondate e diffamatorie"

2025-05-13 12:51

Redazione

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Piano Sociale Regionale, Passarelli respinge gli attacchi del PD: "Accuse infondate e diffamatorie"

Passarelli ha respinto con fermezza le accuse

Passarelli ha respinto con fermezza le accuse

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CAMPOBASSO, 13 maggio 2025 -  «In merito alla proposta di Piano sociale regionale, all’attenzione da ieri della Quarta Commissione consiliare, i consiglieri del Partito democratico continuano a giocare sporco, alimentando illazioni e accuse al limite della diffamazione». Con queste parole la consigliera delegata alle Politiche Sociali, Stefania Passarelli, ha replicato duramente alle critiche mosse dal PD in relazione alla proposta del Piano Sociale Regionale (PSR) 2025-2027».

Passarelli ha respinto con fermezza le accuse, definendo la riforma «legittima e trasparente» e suggerendo che «qualcuno teme di perdere consenso fondato sulla gestione dei bisogni sociali». La consigliera ha ribadito che l'iter per l'elaborazione del PSR è stato definito con la delibera di Giunta regionale 88/2024 e che tale procedura è stata scrupolosamente seguita fin dall'inizio, come evidenziato nel documento istruttorio della recente delibera di approvazione del Piano.

«Le illazioni gratuite e diffamatorie, di cui la nota stampa dei consiglieri regionali del Pd è “ricca”, sono gravi, riguardano la Regione ma anche gli attuali coordinatori degli Ambiti Territoriali Sociali che, nell’elaborazione della proposta di Psr, si sono attenuti alle prescrizioni contenute nella Dgr 88/2024 che nessuno ha mai impugnato né contestato», ha sottolineato Passarelli. La consigliera ha evidenziato come vengano imputati alla Regione e ai coordinatori comportamenti a loro totalmente estranei.

Riferendosi al verbale dell'ultima riunione del gruppo tecnico del 7 marzo scorso, sottoscritto da tutti i coordinatori degli ATS, Passarelli ha spiegato che la stesura del Capitolo 3 del PSR, quello utilizzato dal PD per sollevare dubbi, è stata rimandata al Servizio Programmazione Politiche Sociali per ragioni di opportunità. Questo, a suo dire, smentisce le accuse di "auto scrittura" dei criteri di selezione e di "auto qualificazione" del ruolo dirigenziale mosse dal Partito Democratico. Passarelli ha definito tali considerazioni «al limite della diffamazione verso chi, fino ad oggi, ha portato avanti gli Ats con professionalità e dedizione verso i più fragili».

La consigliera ha chiarito che la definizione dei criteri per l'avviso pubblico per la selezione dei coordinatori degli ATS è stata demandata al Servizio regionale proprio per garantire trasparenza e meritocrazia, in contrasto con le logiche che il PD sembra difendere. Ha inoltre negato categoricamente l'esistenza di una presunta "autoliquidazione" di compensi retroattivi, sfidando il PD a indicare dove ciò sia scritto.

Passarelli ha suggerito ai coordinatori degli ATS di tutelarsi nelle sedi opportune di fronte a quella che ha definito una «narrazione diffamatoria». Rivolgendosi direttamente al PD, ha dichiarato: «Adominano sospetti e intenderebbero sottoporre lo schema di Piano sociale regionale all’attenzione di altre Autorità. Ne hanno ovviamente la facoltà, se vogliono possiamo accompagnarli in Procura».

La consigliera ha poi affrontato la questione del numero degli ATS, spiegando che la riduzione a tre è in linea con le indicazioni del Piano sociale nazionale, che prevede la coincidenza degli ATS con i Distretti Sanitari e i Centri per l’Impiego. Secondo Passarelli, le preoccupazioni del PD riguardo a una possibile privazione di servizi o a un esautoramento dei sindaci sono infondate.

Infine, Passarelli ha lanciato un'accusa velata al PD, suggerendo che la loro opposizione al PSR potrebbe derivare dal timore di un cambiamento che metterebbe in crisi equilibri consolidati su cui alcuni avrebbero costruito consenso politico. Ha concluso ribadendo l'impegno della Regione a garantire servizi di prossimità accessibili a tutti i cittadini, indipendentemente dal loro comune di residenza, e a procedere con le assunzioni necessarie, sottolineando che gli appalti sono gestiti dagli ATS e non dalla Regione.