Per omissione di atti d’ufficio

Campobasso, 2 aprile 2025 – È iniziato oggi al Tribunale di Campobasso il processo a carico di Oreste Florenzano, ex direttore generale dell’Azienda Sanitaria Regionale del Molise (Asrem), accusato di omessa esecuzione di atti d’ufficio. L’accusa riguarda la presunta mancata erogazione di cure a minori affetti da autismo, nonché il mancato rimborso delle spese per terapie specialistiche effettuate fuori regione, a seguito di disposizioni giudiziarie.Il caso si riferisce a diverse famiglie che, a causa della mancanza di strutture adeguate in Molise, avevano richiesto all'Asrem l'accesso a terapie riabilitative per i loro figli, come il trattamento ABA (Applied Behavior Analysis), ritenuto fondamentale per il trattamento dell’autismo. Di fronte alla mancata risposta, le famiglie si sono rivolte al Tribunale, che ha ordinato all'Asrem di garantire le cure richieste o di rimborsare le spese sostenute per terapie effettuate in centri fuori regione.Secondo l'accusa, Florenzano non avrebbe adempiuto a queste disposizioni, impedendo così l'accesso alle cure per i minori e causando un ulteriore danno alle famiglie, che avevano già affrontato il peso economico delle terapie private. Le famiglie si sono costituite parte civile nel processo, chiedendo giustizia per il disagio subito e per il danno derivante dall’omissione delle prestazioni sanitarie.Durante l’udienza, il difensore di Florenzano, l'avvocato Mariano Prencipe, ha dichiarato che il rinvio a giudizio non implica una colpevolezza definitiva e ha espresso fiducia nel processo, sottolineando la volontà di chiarire la posizione del suo assistito. "Si tratta di una vicenda complessa e confido che il tribunale possa accertare le reali circostanze e fare giustizia", ha affermato l'avvocato.La vicenda solleva importanti questioni sulla gestione delle risorse sanitarie in Molise, in particolare sul diritto di accesso alle cure per le persone con disabilità. La sentenza del Tribunale di Campobasso, che aveva già imposto l’adozione di misure urgenti, è un segnale forte della necessità di garantire a tutti i cittadini, in particolare ai più vulnerabili, un diritto fondamentale come quello alla salute.Il processo proseguirà nelle prossime settimane e la comunità locale attende con attenzione gli sviluppi, consapevole che il caso potrebbe avere implicazioni significative per la gestione del sistema sanitario regionale e per i diritti dei pazienti.