La nomina è avvenuta nel corso dell'Assemblea Generale delle imprese iscritte all'associazione.

CAMPOBASSO, 16 maggio 2025 – Mauro Natale, amministratore unico della Siga Srl, è stato eletto all'unanimità presidente di Confindustria Molise. La nomina è avvenuta nel corso dell'Assemblea Generale delle imprese iscritte all'associazione.
Ad affiancare Natale nel suo mandato ci saranno tre vicepresidenti: Vincenzo Longobardi della Performance Additives Italy, Giovanni Vincenti della Colacem e Corrado Di Niro, presidente di Acem-Ance Molise.
"Torno a presiedere la nostra Associazione con grande orgoglio, umiltà e gratitudine per la fiducia che ho ricevuto", ha dichiarato Natale nella sua relazione. "Siamo ancora qui, a lavorare nel nostro Molise, caparbiamente decisi a contribuire allo sviluppo di questa regione, nonostante le avversità che abbiamo sempre incontrato. Oggi il mondo è cambiato e stiamo cambiando anche noi. Le tensioni geopolitiche hanno messo in crisi degli equilibri consolidati, con la conseguenza che il futuro appare incerto come non mai".
Tra le priorità indicate dal neo presidente, spicca la necessità di "ridurre il costo dell'energia", definita come "la riforma più urgente da fare". Natale ha inoltre sottolineato l'importanza di "coniugare bene gli obiettivi ambientali con la tutela e lo sviluppo dell'industria".
Non sono mancate osservazioni critiche sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr): "Amara l'analisi del Pnrr. Era stato presentato come l'occasione per invertire il corso della storia e riallineare il Mezzogiorno al resto del Paese e ora corriamo il rischio di non fare in tempo a utilizzare i fondi europei. Il Molise ha 55 milioni di euro da spendere entro settembre 2025, pena la revoca dei fondi. Perfino le misure di aiuto alle imprese si sono trasformate in cose inapplicabili".
Infine, Natale ha posto l'accento sul drammatico problema dello spopolamento che affligge il Mezzogiorno: "Negli ultimi 10 anni, oltre 300.000 giovani hanno lasciato la propria regione del Sud per cercare opportunità al Nord o all'estero. Se il Sud continuerà a svuotarsi, perderà quel potenziale di risorse umane che rappresenta la chiave per uno sviluppo equilibrato e sostenibile".