Inchiesta dei Carbinieri del Noe e della Dda di Lecce

Nella giornata odierna, 5 febbraio 2025, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di Napoli, unitamente ai Carabinieri dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nr. 9 soggetti, nelle province di Bari, Taranto, Trani/Barletta, Brindisi, Caserta, Napoli, Avellino, Cosenza, Matera, Campobasso, Viterbo e Potenza, ritenuti responsabili a vario titolo del reato di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti. L'ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Lecce, a seguito dell'esito degli interrogatori preventivi ex articolo 291 comma 1 quater c.p.p. ed in totale accoglimento della richiesta depositata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, fa riferimento ad una serie di condotte illecite riscontrate nel corso di una complessa attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Lecce, Bari e Napoli, che ha avuto inizio nel giugno del 2023 e si è protratta per diversi mesi, interessando diverse regioni del territorio nazionale. L'indagine, ha consentito di accertare diverse attività finalizzate al traffico illecito di rifiuti mediante autorizzazioni ambientali mendaci, che attestavano in capo a una impresa di Onano (Viterbo), la disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento dei rifiuti, nonché per il tramite dell’utilizzo di formulari recanti indicazioni non vere in ordine al luogo di conferimento per il successivo recupero, effettuavano molteplici operazioni illecite di movimentazione di ingenti quantità di rifiuti industriali, provenienti dalla Puglia e Campania e dirette per l’illecito smaltimento nella stessa Puglia, Calabria, Campania e Basilicata (segnatamente in località ricadenti nelle province di Taranto, Cosenza, Avellino e Matera), che venivano smaltiti o previo sversamento sul suolo o abbandonati all’interno di capannoni in disuso. Queste attività avrebbero ottenuto profitti pari a circa un milione di euro, somma di denaro di cui è stato disposto un sequesto equivalente, oltre al sequestro di 3 società di trattamento/recupero rifiuti di Giugliano (NA), Onano (VT), San Martino Valle Caudina (AV), nr. 3 capannoni industriali, in Pulsano (TA) e Cassano allo Ionio (CS), nr. 2 terreni agricoli in Villapiana (CS), nr. 25 automezzi (rimorchio e motrice).