Ribaltate le condanne di primo e secondo grado

VENAFRO (IS), 20 maggio 2025 – Si chiude con un'assoluzione piena una vicenda giudiziaria iniziata nel 2021 che aveva coinvolto un dipendente dell'Asrem di Venafro, accusato di truffa sui ticket sanitari. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall'avvocato Carmine Biasiello, annullando le precedenti sentenze di condanna. Il lavoratore, difeso con tenacia e competenza dall'avvocato Biasiello in tutti i gradi di giudizio, ha visto riconosciute le proprie ragioni dalla Suprema Corte. La sentenza della Cassazione ha infatti integralmente accolto la linea difensiva, ribaltando le decisioni di primo e secondo grado e scagionando l'impiegato da ogni accusa. I fatti risalivano a un'indagine avviata nel 2021 dai Carabinieri del Nas di Campobasso, sotto la direzione del pubblico ministero Alessandro Iannitti e con il coordinamento del procuratore della Repubblica di Isernia, Carlo Fucci. Secondo l'ipotesi accusatoria, l'impiegato, addetto alla riscossione dei ticket presso gli uffici Cup di Venafro, avrebbe incassato denaro dagli utenti per prestazioni sanitarie, rilasciando regolare quietanza, ma poi avrebbe cancellato le prenotazioni dal sistema telematico per trattenere indebitamente gli importi, anziché versarli nelle casse dell'Azienda sanitaria regionale. Il danno erariale stimato era di circa 15mila euro all'anno, su un arco temporale di tre anni. In base a tali ricostruzioni, era scattata anche una misura cautelare di sospensione dal pubblico servizio. Le prove acquisite, tra cui documentazione amministrativa e sanitaria sequestrata nel corso delle indagini, avevano portato nei primi due gradi di giudizio a una condanna. "Siamo soddisfatti – ha commentato l'avvocato Biasiello – per l'esito favorevole di una vicenda che ha segnato profondamente la vita personale e professionale del mio assistito. La Suprema Corte ha riconosciuto la validità delle nostre argomentazioni, ponendo fine a un'ingiusta accusa che durava ormai da troppo tempo". Con questa sentenza, si chiude un capitolo doloroso per il dipendente, che torna ora a vedere riconosciuta la propria onorabilità e integrità dopo anni di battaglie legali.