Bisogna trovare soluzioni concrete per salvaguardare il futuro dello stabilimento di Termoli e dei suoi lavoratori

TERMOLI (CB), 18 Maggio 2025 – Nubi sempre più fitte si addensano sul futuro dello stabilimento Stellantis di Termoli. Le incertezze legate alla sospensione del progetto della Gigafactory, che avrebbe dovuto garantire 1.800 posti di lavoro, si sommano alla preoccupazione per l'imminente chiusura dello storico reparto del motore Fire. La gravità della situazione è stata nuovamente sottolineata questa mattina dai rappresentanti di Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici nel corso di una conferenza stampa tenutasi all'interno dello stabilimento 'Cala Sveva'. Come riportato dall'Ansa, i sindacati hanno espresso forte preoccupazione per le prospettive occupazionali: "Ci hanno dato il contentino del nuovo cambio da assemblare ma occuperà solo 300 lavoratori e avremo un esubero di 400 operai che non si potrà risolvere con uscite volontarie e cassa integrazione". Il dito è puntato contro le normative europee, ritenute penalizzanti per un'eccellenza produttiva come quella di Termoli: "Si sta uccidendo – hanno evidenziato i rappresentanti sindacali – l’eccellenza di un territorio a causa di regole dell’Unione Europea. Chiediamo con forza alla politica locale e nazionale nuovi prodotti ibridi perché Termoli non merita tutto questo, perché siamo stati sempre i primi in Italia e non in Europa". Francesco Guida, segretario della Uilm in Molise, ha lanciato un appello accorato: "Il rischio di andare tutti a casa c’è con queste regole dell’Europa. Per questo abbiamo deciso di lanciare un allarme forte sul territorio, portarlo a Roma affinché vengano cambiate queste regole. Qui c’è in ballo non solo la sopravvivenza di questo stabilimento, ma del settore automobilistico. Non è un problema di Stellantis, ma di tutti. Al di là dell’arrivo dell’auto elettrica, le regole stringenti stanno facendo perdere posti di lavoro, a migliaia. E devono ancora arrivare le aziende cinesi in massa. E’ una follia".
La richiesta dei sindacati è chiara e urgente: la convocazione immediata di un tavolo sull'automotive a Roma per affrontare la crisi del settore e trovare soluzioni concrete per salvaguardare il futuro dello stabilimento di Termoli e dei suoi lavoratori. Giovanni Mercogliano della Fismic ha aggiunto: "Se le normative europee restano tali, non dovessero cambiare a parte qualche correttivo come la sospensione delle multe alle case automobilistiche per tre anni, se dovesse saltare l’investimento della Gigafactory di Termoli, ci sarebbe un problema serio per tutta l’industria in Molise, non solo Stellantis, ma anche l’indotto".