E' pertanto necessario procedere con celerità alla costituzione del Consiglio del Parco

Campobasso, 29 Aprile 2025 - "Gli imprenditori agricoli e zootecnici le cui aziende ricadono nel territorio del Parco nazionale del Matese non possono essere penalizzati nello svolgimento del proprio lavoro; è pertanto necessario procedere con celerità alla costituzione del Consiglio del Parco". È questo il pressante appello lanciato dal Presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa, in merito alla piena operatività del neonato Parco del Matese.
Papa sottolinea l'urgenza che l'Ente, auspicando che la sua sede venga collocata in Molise, si doti rapidamente degli strumenti di governance indispensabili per la redazione del "Piano del Parco". Secondo Coldiretti, tale piano dovrà necessariamente contemperare le esigenze di conservazione degli habitat, delle specie animali e vegetali, con le realtà culturali, economiche (come agricoltura e zootecnia) e sociali delle comunità locali.
"L'Organizzazione – annuncia il Presidente Papa – vigilerà sul rispetto di tale adempimento, ritenendo di fondamentale importanza procedere rapidamente alla sua redazione per evitare la 'cristallizzazione' delle aziende dovuta all'applicazione dei soli vincoli previsti al suo interno". In altre parole, Coldiretti teme che senza un piano operativo chiaro e condiviso, le attività agricole e zootecniche all'interno del Parco possano subire un blocco o forti limitazioni.
Sulla stessa linea il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, che ha ricordato come "gli agricoltori sono i primi tutori dell'ambiente e gli ultimi baluardi della difesa delle aree interne e montane". Ascolese ha evidenziato il ruolo cruciale di agricoltori e allevatori nel "mantenere il territorio, combattere il dissesto idrogeologico e creare occupazione, elemento quest’ultimo fondamentale per contrastare lo spopolamento dei territori".
Coldiretti Molise ribadisce di aver "sempre evidenziato la necessità di trovare il giusto equilibrio fra la tutela dell’ambiente e la libertà degli agricoltori e allevatori di continuare a svolgere le proprie attività economiche, pur sempre nel rispetto delle norme che regolano la gestione dei parchi naturali".
Un tema particolarmente sensibile per l'organizzazione agricola è quello dell' "incontrollato aumento della fauna selvatica". Partendo dal presupposto che l'attività venatoria non è consentita nell'intero territorio del Parco, Coldiretti Molise non manca di sottolineare "la gravità della situazione determinata dalla presenza incontrollata dei cinghiali ed altre specie, come lupi, cervi e caprioli, che come ben noto sta creando enormi danni alle aziende agricole e zootecniche".
La conclusione di Coldiretti Molise è chiara: "Bisognerà pertanto trovare il giusto equilibrio fra tutela dell’ambiente, della fauna selvatica e delle attività agricole, al fine di evitare che le aziende presenti nel parco piuttosto che beneficiare dalle opportunità offerte dalla creazione dell’ente siano costrette alla chiusura". L'appello è dunque forte affinché l'Ente Parco del Matese si doti rapidamente di una governance efficace e di un piano che tenga in debita considerazione le esigenze del mondo agricolo e zootecnico, pilastri fondamentali dell'economia e della salvaguardia del territorio molisano.