Un "Paladino" che Viola le Regole: La Dura Accusa del PNALM

ISERNIA, 12 Giugno 2025 – Un grave episodio di violazione delle norme sanitarie sul pascolo scuote l'Alta Valle del Volturno, nell'Isernino. Un allevatore, noncurante di un provvedimento restrittivo emanato dall'ASReM di Isernia che imponeva agli allevatori dei comuni di Montenero Valcocchiara e Pizzone di tenere il bestiame in stalla a causa di un'epidemia di TBC, ha deciso di spostare i suoi animali. Lo ha fatto portandoli in località per le quali non aveva alcuna concessione, mettendo gravemente in pericolo la salute degli altri allevamenti e la sicurezza del territorio.
A denunciare quanto accaduto è il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), che parla di un "gravissimo episodio di violazione delle norme sanitarie sul pascolo".
"L'episodio, gravissimo di per sé," scrive il PNALM in una nota, "acquisisce un aspetto ancora più eclatante perché il responsabile ultimo di quanto accaduto è rappresentante di un'associazione di allevatori che da mesi si batte contro il Piano del Parco, oltre che sull'istituzione del Parco nazionale del Matese."
Il Parco esprime incredulità e sdegno: "Appare davvero incredibile che un 'paladino' del rispetto dei diritti degli allevatori, almeno sulla carta, si sia reso responsabile di violazioni gravissime avendo portato i suoi bovini prima in una zona completamente diversa da quella che il Comune di Castel San Vincenzo gli ha concesso e, successivamente, consentendo agli stessi di sconfinare in un'area interdetta al pascolo da provvedimenti del Servizio Veterinario regionale a causa della totale mancanza di governo del bestiame, come più volte peraltro era stato accertato anche negli anni passati."
La gravità della situazione è amplificata dal fatto che questo gesto avviene mentre gli allevatori di Pizzone e Montenero Valcocchiara stanno combattendo attivamente contro l'epidemia di TBC, che costringe l'intero bestiame in stalla.
Indagini in Corso e Richiesta di Provvedimenti
Il PNALM ha già avviato una collaborazione con i Carabinieri Forestali del Parco e il NIPAF di Isernia per riferire i fatti alla Procura della Repubblica. Nel frattempo, l'Ente Parco ha rappresentato la situazione ai Comuni di Castel San Vincenzo e Pizzone e all'ASReM di Isernia, chiedendo l'adozione immediata dei provvedimenti amministrativi restrittivi di competenza.
L'episodio solleva serie questioni sulla responsabilità individuale e collettiva nella gestione del patrimonio zootecnico e sulla necessità di un rigoroso rispetto delle normative sanitarie per la tutela della salute pubblica e animale.