IVG Farmacologica: Il Molise Fanalino di Coda

CAMPOBASSO, 22 Maggio 2025 – In occasione dell'anniversario dell'approvazione della Legge 194, datata 22 maggio 1978, la consigliera regionale del Partito Democratico, Alessandra Salvatore, è intervenuta per sottolineare le criticità nell'applicazione della normativa in Molise.
"La 194 non è solo una legge," ha dichiarato la consigliera. "È – per riprendere le parole pronunciate oggi da Marina Sereni (responsabile Salute e Sanità nella segreteria nazionale di Elly Schlein) – una conquista di civiltà, di libertà, di autodeterminazione e ha segnato un passaggio fondamentale per la dignità delle donne nel nostro Paese." Salvatore ha evidenziato come la legge abbia saputo ridurre gli aborti e, in misura ancora maggiore, le pratiche clandestine di interruzione di gravidanza, tutelando la maternità consapevole e il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza, ponendo al centro la libertà di scelta. La consigliera ha però sollevato un allarme sulle crescenti difficoltà nell'applicazione della legge, soprattutto in un contesto politico che, a suo dire, vede le destre al governo nazionale "provare a scardinarla, rendendola sempre più ostaggio di associazioni pro-vita e strutture sanitarie prive di medici non obiettori."
"Se non si potenziano i consultori pubblici e non si garantisce la presenza di un congruo numero di medici non obiettori (il Molise ne ha uno solo), l'applicazione della 194 viene messa in discussione sul piano pratico, concreto e immediato," ha aggiunto Salvatore, evidenziando una situazione che compromette l'effettivo accesso al diritto sancito dalla legge. Un'altra grave lacuna, secondo la consigliera, riguarda il mancato recepimento delle indicazioni del Ministero della Salute sull'interruzione di gravidanza farmacologica (IVG) senza ricovero in quasi tutte le Regioni, Molise incluso. Nonostante siano passati cinque anni dalla pubblicazione delle linee di indirizzo ministeriali (agosto 2020), che prevedono la possibilità di eseguire l'aborto farmacologico in regime ambulatoriale o presso i consultori, con l'assunzione domiciliare del secondo farmaco (misoprostolo), solo Lazio ed Emilia-Romagna hanno pienamente adottato tali indicazioni.
"In gran parte del Paese, le donne sono ancora costrette a un ricovero ospedaliero non necessario, con gravi ripercussioni sulla loro salute psicofisica e con un dispendio evitabile di risorse economiche e professionali del sistema sanitario," ha denunciato Salvatore.
A sostegno di questa battaglia, l'Associazione Luca Coscioni ha lanciato una campagna di informazione e adesioni, che la consigliera ha promesso di supportare non solo come cittadina, ma anche in qualità di Consigliera regionale e componente dell'Assemblea nazionale del Partito Democratico. L'obiettivo è tradurre questo impegno in azioni concrete all'interno del Consiglio regionale, affinché anche in Molise sia garantita una procedura medico-scientifica più sicura per le donne che accedono all'IVG, e che, al contempo, determini un risparmio di risorse per l'ASReM, in linea con la situazione di commissariamento e piano di rientro della regione.
"Faremo tutto il possibile," ha concluso Salvatore, "affinché anche il Molise adotti procedure chiare, definite e uniformi per garantire l'accesso all'aborto farmacologico in regime ambulatoriale e la possibilità di assumere la seconda compressa a domicilio, come già avviene in molti Paesi europei."