Lo ha stabilito il il gup del Tribunale di Sulmona

Il Gup del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha rinviato a giudizio tre persone per la morte di Antonio Di Lollo, 46enne di Roccaravindola, morto folgorato dai cavi Enel, mentre lavorava presso un capannone di un'azienda di confetture a Castel Di Sangro. A processo il proprietario del cantiere e amministratore delegato della società e i due tecnici del noleggio del cestello elevatore. La prima udienza è stata fissata il prossimo 22 maggio. La Procura contesta ai 3 di non aver verificato l'idoneità tecnico professionale del lavoratore e di non aver predisposto il documento unico di valutazione dei rischi, oltre al fatto di non aver verificato se il lavoratore avesse l'abilitazione all'uso del macchinario, ovvero il cestello.