Intervenire con cure specifiche

Secondo i dati del Sistema di sorveglianza nazionale “OKkio alla Salute” dell’Istituto Superiore di Sanità, che coinvolge oltre 50mila bambine/i e altrettante famiglie con campioni rappresentativi, la situazione che emerge è davvero preoccupante. In Italia nel 2023, il 28,8% dei bambini e delle bambine fra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso o con obesità: le regioni con il più alto tasso sono nel sud Italia con Campania (43,2%), Molise (37,8%) e Calabria (37,8%) ai primi posti, mentre brillano le Province Autonome di Bolzano (15,3%) e di Trento (16,5%) e la Valle d’Aosta (19,5%). È da sottolineare che se non adeguatamente curata in età pediatrica, l'obesità persiste nel 70-80% dei casi negli anni successivi, determinando nell'età adulta un aumento del rischio di sviluppo di malattie cardiovascolari, metaboliche, tumorali e ripercussioni a livello psicologico e psichiatrico. E' necessario intervenire con una terapia dell’obesità che si basa sul miglioramento del bilancio energetico, riducendo l’introduzione calorica e aumentando il dispendio energetico. L’obiettivo principale è ottenere una modifica permanente dei comportamenti relativi allo stile di vita, cioè tutte quelle trasformazioni che devono avvenire nella persona e nel suo ambiente di vita tali da permettergli di migliorare le abitudini alimentari, ridurre la sedentarietà e aumentare l’attività fisica.